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Milano, Via Padova, tra Repressione e Ribellione

Milano, via Padova, Tra repressione e ribellione

Oggi è trascorsa una settimana dall’assassinio di Abdel Aziz e dagli scontri che ne sono seguiti.

Il nostro quartiere, quello che ormai prende il nome da Via Padova, è ancora pieno di camionette della Polizia e dei Carabinieri che pattugliano la zona, anche se piano piano gli ordini di Maroni di abbassare i toni e di continuare a fare quello che stavano già facendo senza troppo rumore, hanno il loro effetto.

Una settimana tragica per la morte di un ragazzo che non doveva morire così, tragica anche per la rabbia cieca che successivamente è esplosa, soprattutto da parte di una cinquantina di ragazzi che si sono sfogati su tutto ed in particolare su alcuni negozi latini.
Una settimana in cui i giornalisti, veri sciacalli, hanno soffiato sul sentimento dell’odio, solo per strappare qualche intervista che comprovasse la loro infame tesi bugiarda, ‘in via Padova c’è conflitto e odio tra le comunità’. Continued…

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Cronache No Tav Trivelle, militari, attentati, resistenza

 

Cronache No Tav
Trivelle, militari, attentati, resistenza

Venaria. 26 e 27 gennaio. Due giorni e due notti di presidio.
In via Amati a Venaria – paese della cintura metropolitana di Torino – la trivella per i sondaggi Tav è arrivata nel tardo pomeriggio del 26 gennaio.

Siamo in una zona di grandi palazzi stesi lungo la tangenziale: qui l’opposizione al Tav si legge nelle bandiere appese a qualche balcone.
Nel prato di fronte alla trivella ci siamo trovati in tanti: No Tav che si sono fatti tutti i presidi e gente di Venaria preoccupata per il proprio futuro, in questa periferia stesa tra la città e il niente delle auto in corsa oltre la barriera antirumore.
La trivella è difesa dal consueto nugolo di poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa. Si contano decine di mezzi e almeno centocinquanta uomini in armi.
Nel tardo pomeriggio una cinquantina di No Tav armati di bandiere e striscioni fronteggia nel prato la polizia. Parte il solito tam tam e presto siamo molti di più. Bidoni, legna, qualcosa da mangiare.
Un camion della ditta Icardi con a bordo i fari per illuminare la trivella viene bloccato in strada dai manifestanti. Continued…

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ValSusa, arrivano le trivelle, la resistenza continua

Tav Torino Lyon: arrivano le trivelle

La resistenza continua

Sabato 9 gennaio, Susa.
Sembra che questa volta arrivino davvero. Dopo mesi di finte, proroghe e giochi di ruolo, i sondaggi preliminari alla progettazione della Torino Lione sono ai blocchi di partenza. Alcune centinaia di persone, sotto gli occhi di digos e polizia che controllano da lontano, piazzano una baracchetta di lamiera all’interno dell’autoporto di Susa, dove è previsto uno dei 91 sondaggi decisi dall’Osservatorio sul Tav. È nato il presidio permanente di Susa. Continued…

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Sciopero dei lavoratori immigrati del 1 Marzo 2010-Comunicato della Comm.Lavoro della F.A.M.

Sosteniamo la mobilitazione del 1° marzo 2010 e lo sciopero generale contro il razzismo di Stato e lo sfruttamento.


Dai cantieri edili del nord fino alle campagne agricole calabresi di Rosarno, vivere in Italia per i migranti è sempre più difficile e pericoloso. L’attacco è feroce, spietato, attuato da un governo che sempre più si caratterizza in modo fascistoide e razzista, che legifera al fine di istituire norme da vera e propria apartheid, ma che trova, purtroppo, sostegno anche in larghi settori dell’opinione pubblica toccati dalla crisi economica e sociale.

Ai migranti il capitale impone condizioni di lavoro sempre più schiavistiche: ricattabilità, lavoro nero, salari da fame sono all’ordine del giorno. La connessione Permesso di Soggiorno-lavoro e le condizioni di “irregolarità” in cui molti immigrati sono costretti hanno creato un vero e proprio mercato delle braccia a bassissimo costo che, soggetto ad un sistema spietato di nuovo caporalato, è a totale disposizione delle imprese italiane di ogni dimensione e settore, cosche mafiose, ecc. mentre, contro chiunque provi a ribellarsi, dove non arriva la mano lunga della mafia, arriva il manganello pesante delle forze del disordine statale.
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16.1.2010 Livorno Manifestazione nazionale contro le morti di Stato

Appello alla partecipazione firmato da Maria Ciuffi:

MORTI DI STATO ovvero ASSASSINATI dallo STATO nelle GALERE ITALIANE e nelle STRADE

NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE?

Venerdì 18 dicembre il giovane Uzoma Emeka, 32 anni nigeriano, muore in circostanze misteriose nel carcere di Castrogno (Teramo); tre mesi prima aveva assistito al pestaggio da parte delle guardie di un altro detenuto.
Come accade sempre in questi casi le "autorità" spiegano gli omicidi con la solita frase "decesso per cause naturali" ma è sufficiente vedere le foto del corpo di Marcello Lonzi per capire che non c’è assolutamente niente di naturale – eppure dopo più di sei anni, un’archiviazione, una riapertura del caso e un iter di esami e perizie costosissime – per Marcello Lonzi si attende a breve una risposta proprio dalla Procura di Livorno.
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Rosarno: con il sangue agli occhi

 

 

CON IL SANGUE AGLI OCCHI

Hanno alzato la testa e lo hanno fatto senza mediazioni, con la rabbia di chi vuole rispetto e non è più disposto a ingoiare il boccone amarodell´ingiustizia.


La rivolta degli immigrati di Rosarno è una risposta sincera ecoraggiosa alla schiavitù, alla discriminazione, all´intimidazione,all´indifferenza.
In queste ore convulse gli immigrati hanno attaccato frontalmente ilsistema di dominio mafioso che controlla l´economia e il territoriocalabrese: gli immigrati hanno sfidato a mani nude la `Ndrangheta, hanno sfidato i padroni delle terre in cui vengono sfruttati e umiliati.

Gli immigrati in rivolta sono lavoratori della terra, manodopera a costo zero e senza diritti e tutele perché schiacciata da una clandestinità prodotta da leggi razziste emanate nell´interesse dei padroni. Gli immigrati in rivolta sono i lavoratori stagionali che percorrono migliaia di chilometri seguendo i ritmi delle colture, dalla Sicilia alla Campania, dalla Calabria alla Puglia, spaccandosi la schiena quindici ore al giorno per quindici euro. Gli immigrati in rivolta sono quelli che vengono picchiati e minacciati dai caporali se solo provano a chiedere acqua corrente, un tetto sulla testa o una paga più dignitosa.


Il ministro dell´Interno Roberto Maroni si permette di tuonare contro i "clandestini" senza accennare minimamente agli ultimi attacchi subiti dai migranti o alle condizioni bestiali che li hanno portati all´esasperazione. Insieme a Maroni, tutto il verminaio politico, senza distinzioni, blatera parole di circostanza oscillando tra ipocrisia e frasi fatte, tra intolleranza e insofferenza.
Le notizie provenienti da Rosarno non sono incoraggianti: persone armate si aggirano in paese alla ricerca di immigrati e il clima è ancora pesantissimo. Questa è l´Italia, razzista e spietata, plasmata dal potere statale e mafioso.

Questo è il risultato della devastazione sociale in cui è precipitato il nostro paese.
Nell´esprimere la nostra solidarietà agli immigrati in lotta per i loro diritti, manifestiamo il nostro più profondo disprezzo nei confronti di tutti i mafiosi e di tutti i razzisti che presidiano le strade di Rosarno e i palazzi del potere.

Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana – FAI

Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana – FAI


fai-antiracism@libero.it

cdc@federazioneanarchica.org

www.federazioneanarchica.org


www.federazioneanarchica.org/antirazzista


08/01/2010

 

 

 

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1910 – 2010: I cento anni della CNT-AIT

 
Info: http://cnt.es/centenario
 
 

CNT, 100 años de anarcosindicalismo (1910-2010)

El día 1 de Noviembre de 1910, en el local barcelonés del Círculo de Bellas Artes, quedó constituida la CNT (Confederación Nacional del Trabajo). Esta Organización, heredera de la Regional Española de la 1ª Internacional (1870), nació del propio seno del Movimiento Obrero como la primera organización sindical autónoma en este país.
Asumiendo el lema internacionalista “la emancipación de los trabajadores será obra de los trabajadores mismos, o no será”, la CNT se hizo depositaria de la rebeldía popular que, como una corriente soterrada, se opone al poder a lo largo de los tiempos, para emerger triunfante en momentos concretos desde el imperio medio egipcio a la Revolución Francesa, germen de los únicos procesos históricos en que la humanidad avanzó notoriamente por la senda de la libertad, la justicia, la igualdad, la dignidad y el progreso.
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Political Arrests in Belgrade – Freedom for Anarcho-Syndicalists

Appello della INTERNATIONAL WORKERS ASSOCIATION (AIT-IWA)


About the case:

On Saturday, Sept. 4, five (*) political activists were arrested in Belgrade on trumped up charges. The five, Tadej Kurepa, Ivan Vulović, Sanja Dojkić, Ratibor Trivunac and Nikola Mitrovic, are activists in or associates of the Anarcho-Syndicalist Initiative, the Serbian section of the International Workers’ Association (IWA). (* The sixth person sought by police, Ivan Savic, was also arrested some days later.)


The arrests are allegedly related to a direct action which took place at the Greek Embassy on Aug. 25. Negligible damage was done; a crack in one window, a tiny burn mark on the facade and a circled A graffiti on the embassy as a act of symbolic solidarity with Thodoros Iliopoulos. The prosecutor however imagines this as an act of “international terrorism” and would like to charge our comrades with such. Continued…

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