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FERMIAMO IL GENOCIDIO DI ERDOGAN CONTRO I POPOLI DELLA SIRIA DEL NORD

Il feroce attacco militare del quarto esercito del mondo e delle sue milizie alleate appartenenti ad Al Qaeda è in corso. I massacri di civili si susseguono attraverso i bombardamenti e le esecuzioni sommarie, giungono immagini di persone ustionate dalle bombe al fosforo, centinaia di migliaia di abitanti delle molte città siriane a ridosso del confine turco, sono in fuga sotto i bombardamenti degli aerei e dei cannoni dell’esercito turco. Nelle zone occupate iniziano i saccheggi e la pulizia etnica mentre alle donne viene imposto il velo. Ritorna a farsi sentire anche l’ISIS sconfitto dalle Sirian Democratic Force nei mesi precedenti a costo di oltre 11.000 caduti, risveglio favorito dall’aviazione turca che ha bombardato, in modo mirato, le carceri provocando così l’evasione di migliaia di detenuti di quello che fu l’Esercito Islamico.

Gli scellerati accordi siglati tra i governi di Stati Uniti, Russia e Turchia sulla pelle dei popoli della Siria del nord, prevedono una spartizione del territorio in funzione degli interessi commerciali dei vari partner economici sponsorizzati dai diversi governi, accordi che sono principalmente mirati ad eliminare la sperimentazione e l’esempio dato dal processo autogestionario delle popolazioni di etnia curda chiamato Confederalismo Democratico. Un modello di autogestione sociale creatosi nel 2012 quando il vuoto di potere del governo siriano di Assad, causato dalla guerra civile, ha dato ai popoli del nord della Siria la possibilità di sperimentare delle forme di autogoverno dal basso.

Il ritiro militare dell’esercito a stelle e strisce ha lasciato mano libera al peggiore criminale di guerra del momento: il boia Erdogan, dittatore in patria e sponsor del terrorismo internazionale di ISIS ed Al Qaeda fuori dai confini, ma anche fedele alleato e partner economico dell’Europa e della N.A.T.O.

Nonostante l’eroica resistenza dimostrata dalle milizie curde combattenti nelle zone di confine, appare chiaro che è impossibile resistere a tale potenziale bellico e che per la sopravvivenza fisica i curdi siriani e gli altri popoli della Siria del nord sono costretti ad accettare accordi/capestro a loro imposti dal governo siriano di Assad, accordi che prevedono la fine dell’autonomia di governo e probabilmente anche delle conquiste ottenute con il processo rivoluzionario.

Se una tregua parziale ai massacri vi è stata, è soltanto merito della forte resistenza all’invasione incontrata dall’esercito turco e alla grande mobilitazione che si sta sviluppando in tutto il mondo. Milioni di persone dimostrano la loro solidarietà manifestando in ogni luogo del pianeta.

Come anarchic* pensiamo che se anche domani la rivoluzione in corso nel territorio denominato Rojava sarà militarmente sconfitta, tale esempio rimarrà sempre vivo nella storia e nella memoria dei popoli del mondo come esempio per iniziare un processo rivoluzionario atto alla costruzione di una società più giusta e più libera.

Oggi non dobbiamo lasciare soli i partigiani che hanno combattuto e difeso l’umanità dalla barbarie islamico-fascista. Ricordando il nostro compagno anarchico Lorenzo Orsetti caduto combattendo, ribadiamo che la loro lotta è anche la nostra lotta. Cominciamo da oggi, e ovunque ve ne sia possibilità, a boicottare merci ed interessi turchi e di chiunque sostenga il governo criminale e assassino di Erdogan.

Tutt* in piazza al corteo del 26 Ottobre alle ore 14.00 partenza da via Palestro

Partecipa allo spezzone anarchico e libertario

Federazione Anarchica – Milano

(Viale Monza 255)

https://federazione-anarchica-milanese-fai.noblogs.org/

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