Skip to content


Manifestazione 15 febbraio 2025 a Milano

PERCHE’ SOSTENIAMO IL ROJAVA E L’ESPERIENZA DEL CONFEDERALISMO DEMOCRATICO

Negli ultimi anni, il Rojava, una regione autonoma nel nord della Siria, si è caratterizzato per un esperimento importante di autogoverno – basato sui principi del confederalismo democratico – dando una risposta innovativa alle sfide politiche, sociali ed economiche che ha affrontato e affronta la regione, soprattutto in un contesto di guerra e instabilità, come quello che caratterizza il Medio Oriente.
Il confederalismo democratico – promosso dal leader curdo Ocalan e sostenuto dal Partito dei lavoratori curdi (PKK) – si distingue per la sua struttura decentralizzata e l’importanza conferita alla democrazia diretta, l’uguaglianza di genere e il riconoscimento delle diversità etniche e culturali.
Esso si è concretizzato in un sistema di autogoverno che promuove l’auto-organizzazione delle comunità locali: le decisioni sono prese a livello di base, attraverso assemblee popolari che consentono a tutti e tutte di partecipare attivamente alla vita politica. Questo approccio mira a evitare la centralizzazione del potere e a garantire che le diverse voci e le diverse comunità siano rappresentate. La creazione di cooperative e iniziative economiche locali hanno contribuito a sostenere l’economia della regione.
In particolare il sistema di gestione politico-sociale, composto da vari consigli e assemblee, funziona a diversi livelli: locali, regionali e federali. Ogni comunità è incoraggiata a formare le proprie assemblee, dove i membri possono discutere e decidere su questioni che riguardano la loro vita quotidiana, con una particolare attenzione alla questione ecologica. Le donne, in particolare, giocano un ruolo cruciale in questo processo. Rompendo il tradizionale assetto patriarcale è garantita la rappresentanza femminile in tutte le assemblee e i consigli, riflettendo l’impegno del Rojava per l’uguaglianza di genere.
Inoltre, il Rojava ha cercato di includere le diverse etnie e religioni presenti nella regione, come curdi, arabi, assiri, turcomanni, siriani e armeni, promuovendo un modello di convivenza pacifica e cooperazione, fondamentale per costruire una società pluralista e per affrontare le divisioni storiche che hanno caratterizzato storicamente la regione.
La guerra contro l’ISIS, con il pesante lascito della gestione dei campi di detenzione, ha rappresentato una sfida, solo momentaneamente vinta.  Ora, con la caduta del regime di Bashar al-Assad, e la conquista del potere da parte del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) guidato da un ex comandante ISIS, è ripresa in grande stile l’offensiva delle bande jihadiste sostenute dalla Turchia contro il Rojava con l’obiettivo di smantellare il sistema confederalista democratico, cacciare il PKK e inglobare (per renderle inoffensive) le SDF (Forze democratiche siriane) nell’esercito nazionale a guida jihadista (SNA). La stessa Turchia è in prima fila negli attacchi aerei, continuando la sua politica stragista nei confronti delle comunità curde operata nelle città all’interno dei suoi confini.
A fronte della possibilità di poter gestire il nuovo Stato siriano a guida Jihadista i paesi occidentali che avevano appoggiato la resistenza del Rojava contro l’ISIS ora si stanno defilando rivolgendo lo sguardo a quanto succede in Palestina e alle opportunità che si danno per ridisegnare la regione grazie al massacro dei palestinesi e alla volontà espansionista del regime sionista.
Tuttavia, nonostante tutto, il modello di confederalismo democratico continua a dimostrare una notevole resilienza. Le comunità locali si sono organizzate per rispondere all’aggressione in corso, costruendo una rete di solidarietà e supporto reciproco, sostenendo l’autodifesa militante.
Ma proprio perché il Rojava può offrire un’alternativa interessante ai modelli di governo centralizzati, autoritari e tirannici che dominano gran parte del Medio Oriente la sua difesa è importante, soprattutto ora che l’esistenza stessa di quell’esperienza è messa in discussione dalle bombe turche e dai tagliagole fascio-islamisti.
Ed è per questo che saremo in piazza Cairoli
SABATO 15 FEBBRAIO, ALLE ORE 14,30
per dare voce e sostegno alla resistenza del Rojava, contro le mire di Erdogan e dei suoi alleati jihadisti

FEDERAZIONE ANARCHICA – MILANO

Posted in General.