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“Spagna 1936 – Mito e realtà di una rivoluzione libertaria”

“Spagna 1936 – Mito e realtà di una rivoluzione libertaria”

In occasione dell’uscita della nuova edizione del libro “Durruti e la rivoluzione spagnola” di Abel Paz

(coedizione BFS, La Fiaccola, ZIC, 2010)

MARTEDI’ 9 Novembre alle ore 21

all’ATENEO LIBERTARIO  Viale Monza 255 (MM 1 Precotto) Milano

Incontro con Claudio Venza, autore del libro “Anarchia e potere nella guerra civile spagnola” (Eléuthera, Milano 2009), condirettore della rivista ‘Spagna contemporanea’ e professore all’Università di Trieste di ‘Storia della Spagna contemporanea’.

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Il giro di boa di Marchionne

Che la storia della Fiat sia sempre stata strettamente intrecciata con la storia del nostro Paese è una verità indiscussa. Così come lo è il fatto che, in materia sindacale, le politiche portate avanti dalla Fiat all’interno dei propri stabilimenti ha negli anni, costantemente, determinato, a cascata, l’atteggiamento tenuto da tutto il mondo imprenditoriale italiano.

Non è forse un caso quindi che, proprio oggi, l’offensiva nei confronti della FIOM parta dalla Fiat di Marchionne, mostrando in tutta la sua chiarezza quale sia il disegno che mira a far compiere al mondo del lavoro italiano uno storico giro di boa, destinato senza dubbio alcuno a riportare le condizioni dei salariati indietro ai bei tempi dell’Ingegner Valletta e forse ancora più oltre.

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La casa è un diritto, lo sgombero una violenza

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Solidarietà con i 15 licenziati della Cooperativa Papavero

Molto peggio che alla Fiat quello che è accaduto alla GLS Italy di Cerro al Lambro, Milano, dove 15 operai sono stati licenziati dalla Coop Papavero a sei mesi di distanza, dopo le ferie, ad agosto. Continued…

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Milano 24-26 Settembre 2010 3a Fiera Anarchica del Libro


Leggi il Programma
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LICENZIAMO I PADRONI!

LICENZIAMO I PADRONI!

In noi è profonda l’indignazione dopo aver appreso dell’azione violenta ed irrispettosa dei più elementari diritti compiuta da parte dei dirigenti della cooperativa “Papavero” che hanno licenziato in blocco 15 lavoratori per il solo ed unico fatto di aver scioperato nel febbraio 2010, presso gli stabilimenti di distribuzione merci della GLS di Cerro Al Lambro, hinterland milanese, per ottenere semplicemente ciò che gli spetta di diritto in quanto sancito dal proprio contratto di lavoro. Continued…

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Prendi i soldi e scappa

All’interno della strategia Fiat, la fase post-Pomigliano era partita con la lettera che l’AD Marchionne aveva indirizzato ai suoi dipendenti lo scorso 9 Luglio, quasi 3 settimane dopo la batosta del referendum tra gli operai del sito industriale campano. Uno smacco che aveva lasciato i più fervidi sostenitori del nuovo corso Fiat e della Fabbrica Italia, il ministro Sacconi ed i leaders della Cisl e della Uil, con la bocca aperta ed un filo di bava pendente dall’angolo della bocca medesima.

Come era scontato però, dopo la prima botta i cervelloni della Fiat si erano prontamente messi al lavoro per raggiungere un obbiettivo cruciale: mantenere l’impegno preso con il Governo e con i “Sindacati che ci stanno” partendo ad ogni costo con l’operazione Nuova Panda a Pomigliano, nonché, al tempo stesso, regolare definitivamente i conti con la Fiom e con i sindacati di base, ovvero con quelli che invece non ci stanno. Continued…

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Pomigliano: uno, due, tre, Flop !

Pomigliano: uno, due, tre, Flop !

E dire che ce l’avevano messa tutta, ma proprio tutta, Marchionne, Confindustria, Governo, Opposizione, Cisl-Uil-Fismic-Ugl più CGIL e tutta la vastissima accozzaglia di “suggeritori” più o meno prezzolati e/o interessati che, per giorni, avevano gareggiato nell’intento di far comprendere ai lavoratori dello Stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco i vantaggi derivanti dal rilancio dello stabilimento con l’Operazione Panda della Fiat.

Sui Media nazionali, editorialisti di fama avevano espresso il loro parere positivo sull’accordo, motivandolo con il teorema dei vasi comunicanti creato dalla Globalizzazione, teorema che consente al capitale di investire liberamente dove più gli aggrada sulla base di criteri di puro utile, meglio se in Paesi dove il costo del lavoro è rasoterra e dove i diritti dei lavoratori sono un optional. In sostanza, un disinteressato consiglio ai lavoratori di Pomigliano a fare i conti con la concorrenza dei colleghi di paesi lontani e, quindi, nel loro stesso interesse e per il bene del Paese tutto, a curvare ancora una volta ed ancor di più la schiena.

In analogia poi con l’operazione portata a termine nei confronti dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, ecco che sulla stampa erano apparsi articoli che, rispolverando vecchi stereotipi, descrivevano i lavoratori di Pomigliano come meridionali assenteisti, fancazzisti, consumatori di stupefacenti all’interno dei reparti ecc. Continued…

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