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24 Novembre – “LIBERTA’ DI ESSERE, LIBERTA’ DI AMARE”

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17 Novembre: LA COOPERAZIONE IN ITALIA: dalla pratica solidale alla logica del mercato

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10 Novembre 2017: Russia 1917 un sogno infranto …

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27 Ottobre – dibattito su Autogestione e Federalismo libertario

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20 Ottobre: 1977, l’anno del Big Bang

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Mercoledì 18 Ottobre, presentazione del libro “Pioniere e rivoluzionarie”

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7 OTTOBRE 2017 – LIBERTA’ PER TUTTE LE PRIGIONIERE E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI INCARCERATI NELLE GALERE TURCHE

 L’OPPRESSIONE È GLOBALE LA SOLIDARIETÀ SARÀ INTERNAZIONALISTA

NOI NON ABBIAMO DIMENTICATO che l’esordio della dittatura a viso aperto in Turchia fu l’elezione di un guappo del Fondo Monetario Internazionale – Recep Tayyip Erdoğan – che promise e realizzò riforme lacrime e sangue, cancellando con un colpo di spugna i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per accontentare la finanza internazionale, nel nome dell’Austerity.

NOI NON ABBIAMO DIMENTICATO che la protesta popolare e spontanea aggregatasi nel 2013 in piazza Taksim e presso Gezi Park fu stroncata dalla più feroce e brutale repressione, annegata nel sangue del compagno quindicenne Berkin Elvan e nelle migliaia di anni di prigione comminati a quanti avevano osato alzare la testa davanti al tiranno, bollati da giudici e giornali di regime – in perfetta aderenza col linguaggio politichese giuridico ormai di moda anche in Italia – come terroristi.

NOI NON ABBIAMO DIMENTICATO la pronta adesione di Erdogan al programma d’espansione dell’imperialismo saudita, spalleggiato dagli USA e dall’Unione Europea con consistenti invii di armi, molte delle quali prodotte in Italia, con grande soddisfazione dell’imprenditoria della morte nostrana.

NOI NON ABBIAMO DIMENTICATO il sostegno di Erdogan al Daesh, lo Stato islamico, la punta di diamante della penetrazione saudita in Iraq e Siria. Non abbiamo dimenticato le lunghe colonne di camion cisterna che dalla Siria e dall’Iraq portavano in Turchia il petrolio venduto dalle milizie del terrore al loro protettore di Istanbul; il petrolio sporco del sangue di decine di migliaia di donne Ezide assassinate, vendute come schiave, stuprate e torturate dai miliziani di Daesh; il petrolio che passando per la Turchia e per Israele veniva ricettato da “eroi del nostro tempo” (o imprenditori, se preferite) italiani ed europei.

NOI NON ABBIAMO DIMENTICATO che nella corsa all’islamizzazione in salsa capitalistica del suo disgraziato paese, Erdogan non rinunciò a strumentalizzare gli attentati di Cizre, di Ankara e di Suruç, costati la vita a decine di compagni (e tra questi i libertari Alper Sapan e Evrim Deniz Erol), per appiattire qualunque opposizione nella comoda definizione di ‘terrorismo’. Non abbiamo dimenticato i giornali soppressi, i militanti arrestati, la libertà di pensiero azzerata.

Continued…

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23 Giugno: Anarchia non vuol dire bombe ma uguaglianza nella libertà

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