Trump non è una novità per la mentalità USA. È solo diverso dalla narrazione mitica degli USA da parte dei media europei e soprattutto italiani. Ne parliamo con Fabrizio Eva, geografo politico e studioso delle dinamiche geopolitiche contemporanee
Milano, domenica 29 aprile 1945. Mentre i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e di alcuni gerarchi vengono esposti in piazzale Loreto, un gruppo di anarchici guidati dallo spagnolo Agustino Barajas detto “Carnera” attraversa la città in direzione opposta. Nelle ore in cui l’Italia festeggia la caduta del fascismo, Carnera ha qualcosa da fare. Cresciuto nella Barcellona rebelde dei primi anni venti, vuole rovesciare il regime del generalissimo Francisco Franco che opprime il suo paese. Le armi, però, non fanno per lui. Idealista, cultore di un’eleganza impeccabile, tra i migliori falsari d’Europa, Carnera intende approfittare di una Milano in preda alla frenesia, alle rappresaglie e ai regolamenti di conti per compiere un’azione impensabile. Solo la più pura fantasia sovversiva può concepire un progetto tanto temerario, i cui effetti avranno ricadute sconvolgenti a mille chilometri di distanza: nella Madrid nera della dittatura falangista. Non esiste nessun dopoguerra e il conflitto di ieri lascia già il posto a nuove battaglie. La storia di Carnera si intreccia a quelle del giornalista Daniele Colpani, un tempo speaker della fascistissima Radio Marte, e di Marta Ripoldi, vedova, tranviera e staffetta partigiana. Nel tempo sospeso di questa domenica senza fine, tutti e tre cercano di dare un senso al dolore patito e di trovare una speranza a cui aggrapparsi per il futuro. Così, i destini dei singoli si sfiorano, si intrecciano e si confondono nel compiersi della Storia. Ispirandosi alla vita vera dell’anarchico Laureano Cerrada Santos, Paolo Maggioni racconta di un piano inaudito in stile La casa di carta, esplora le mille vie di un sogno chiamato rivoluzione, distilla l’odio insopprimibile che ha diviso l’Italia repubblicana fino a oggi.
Venerdì 11 luglio 2025 dalle ore 20:00 aperitivo e poi presentazione libro anok4u2, con Marco Pandin. Dalla sua introduzione al libro:
“Strano il destino di questi hippie-punk-anarchici: a oltre quarant’anni dallo scioglimento i Crass sono roba che magari, volendo, può ancora incuriosire e dare ispirazione, o almeno così spero. Nel mio piccolo, spero che possa ancora mettere a disagio e dare fastidio così da spingere a procurare fastidio e creare disagio. Quando alle riunioni si parlava di loro in presenza di certi vecchi anarchici, alcuni alzavano il sopracciglio ed altri si scandalizzavano – credo gli sembrassimo degli ignoranti sfigati senza futuro, e invece no. Ma anche i Crass sembravano un gruppo punk come tanti altri, e invece no. Sembrava finisse tutto nel 1984, e invece per certi versi con quell’anno è cominciato tutto. Come per certo saprete se frequentate certi giri, i Crass erano un collettivo di punks inglesi attivi tra la fine degli anni Settanta e il 1984. Un paio di loro, i più vecchi, avevano frequentato a lungo certe frange creative del movimento hippy. Anarchici e pacifisti, non hanno avuto vita facile: sin dall inizio hanno dovuto lottare duramente’ per non soccombere al silenzio.”